FUTURI

La costruzione a partire dalla crisi, oltre a essere improntata sul passato e sul presente, ha bisogno anche di uno sguardo utopico, speranzoso e ottimista verso ilun futuro diverso. Nella linea tematica di “futuri”, esploreremo la costruzione di futuri alternativi a scale e in ambiti diversie: individuale, collettiva, sociale e politica. Tre filoni uniranno i workshop che ci accompagnano nell’esplorazione di questi futuri: liberazione individuale e collettiva; giustizia trasformativa; e alternative alle strutture sociali dominanti. Una cerimonia musicale di Kirtan ci avvicinerà a noi stesse e al nostro paesaggio, per (re-)immaginare le relazioni tra l’individuale, il collettivo e il divino; affronteremo discussioni su come gestire conflitti all’interno di collettivi sociali; ripenseremo come poterci organizzare a livello politico in modo decentralizzato; e una giornata di teatro chiuderá il percorso permettendoci dici porterá a costruire una comunitá effimera attorno alla messa in scena delle tematiche affrontate negli incontri precedenti. Le attivitá saranno demarcate da uno spirito di immaginazione e creativitá, per poter pensare in modo serio e allo stesso tempo leggero alla costruzione di un futuro bello, giusto, radicale e abbondante.

W0RKSHOP

WORKSHOP 1 (martedì 11 pomeriggio)
RURAL KIRTAN – Scrittura di musica di devozione alle divinità del Social Camp (community & land) 
Facilitatori : Stefi Yogattini & Peppe Leone

Il Kirtan è una pratica del sistema di Bhakti Yoga ed è una recitazione di mantra, raccontata in forma musicale che ha lo scopo di recitare i nomi sacri delle forme del Divino e lasciare che l’effetto di essi unito con la musica abbia una risonanza interna per aumentare la vibrazione energetica. Durante il workshop verrà composto un brano di Kirtan di devozione al territorio naturale che ospita il camp e alla comunità temporanea e permanente di Ripe e della Val di Fiastra. L’attività comprende la scrittura di un mantra inedito e la composizione musicale. 

Workshop 2 – (mercoledì 12 mattino) 
Democrazie alternative e utopie nel presente e nel futuro.
Facilitatrice: Louisa Di Felice

Gli Stati-nazione moderni vengono governati attraverso un sistema di democrazia rappresentativa, che prevede la concentrazione del potere decisionale ai livelli politici più alti. La narrativa dominante afferma che è impossibile organizzare gruppi sociali di grandi dimensioni senza centralizzare il potere in questo modo. Contro queste idee statiche, sia nel passato sia nel presente ci sono esempi di gruppi che si organizzano in modo diverso. Parleremo di questi gruppi, dai collettivi auto-organizzati di Barcellona ai caracoles degli Zapatistas in Messico, per vedere cosa li accomuna, e come ci possono aiutare a immaginare una realtà politica alternativa. Attraverso un esercizio di utopia collettiva, costruiremo una storia alternativa alla narrativa politica dominante.

Workshop 3 – (mercoledì 12 pomeriggio)
La Giustizia trasformativa al servizio delle nostre comunità .
Facilitatrice: Fulvia Calcagni

Il concetto di Giustizia trasformativa ci propone di uscire da logiche punitive per sorpassare il dualismo vittima/carnefice e creare percorsi di riparazione, di trasformazione e di guarigione. Questo paradigma trova una prima sperimentazione quando applicato a casi di violenza che avvengono all’interno di collettivi politici e di comunità in autogestione. Attraverso la lettura di testi che Giusi Palomba, community organizer, traduttrice e autrice de “La Trama Alternativa” ci fornirà, rifletteremo su questo concetto e sulla sua applicazione concreta all’interno degli spazi e delle collettività che attraversiamo.

Workshop 4 – 5 (giovedì 13 mattino e pomeriggio). 
Laboratorio di Visio-Poiesis ad opera di Teatringestazione.

Laboratorio teatrale che si affida alla pratica della lettura partecipata, per poi farci muovere dal testo allo spazio che ci circonda, dove la parola si fa geometria e la visione si manifesta. Ci fa esercitare alla descrizione del visibile e dell’invisibile, e scoprire che vedere è scrivere, nominare è creare. A continuazione del precedente, questo laboratorio costruisce sulle riflessioni suscitate dalla lettura dei testi sulla giustizia trasformativa e le arricchisce di nuove suggestioni, coinvolgendo i sensi e il corpo nell’esplorazione collettiva dello spazio e nella stimolazione di livelli cognitivi diversi.

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