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Il Borgofuturo social camp è un momento di aggregazione dove conoscersi, confrontarsi ed immaginare una società più sostenibile.

L’evento si svolge nella cornice del Festival Borgofuturo a Ripe San Ginesio dal 5 al 9 luglio 2017. Nei primi tre giorni del campeggio (5, 6, 7 luglio) verranno proposti incontri e attività riguardanti tematiche di sostenibilità ambientale e sociale, verso nuove modalità di pensare i rapporti umani e processi produttivi. Negli ultimi due giorni il social camp confluirà nel festival Borgofuturo.

I corsi, sviluppati in discussioni teoriche e laboratori didattici, si basano sulla partecipazione attiva e sulla condivisione delle conoscenze. Gli inscritti potranno scegliere tra differenti moduli all’interno di tre percorsi tematici: teoria della decrescita, agricoltura rigenerativa e comunità in transizione.

Oltre le attività didattiche, le giornate offriranno altri momenti di apprendimento e condivisione. Sessioni di Yoga mattutine, passeggiate di riconoscimento e raccolta di erbe spontanee, serigrafia, teatro e attività musicali si intrecceranno alle due sessioni di corsi giornaliere.

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Teoria della decrescita

[/vc_column_text][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]Decrescita e politicizzazione del dibattito ecologico

L’attuale panorama storico vede una prolungata paralisi economica, il rapido impoverimento di gran parte della popolazione, disuguaglianze crescenti, disastri socio-ecologici e la continua tragedia di evitabili morti per mancanza di accesso a terra, acqua o cibo. Vi è un fallimento, anche da parte di pensatori radicali contemporanei, di trovare nuove risposte che non siano articolate attorno agli imperativi gemelli della crescita e dello sviluppo economico. Se il desiderio di crescita è il motore primario delle molteplici crisi del nostro tempo, non può essere al contempo la soluzione.
Il corso presenta l’aspirazione del movimento decrescentista di riarticolare e connettere nuove forme di vivere, produrre e consumare in maniera comunitaria, e di concepire nuove istituzioni che possano assicurare mezzi di sostentamento per tutti a prescindere dalla crescita economica. La transizione implica uno sforzo collettivo nel costruire una narrativa contro-egemonica, dove il terreno di battaglia sia allo stesso tempo politico e ambientale.

3 sessioni, con Giacomo D’Alisa e Antonio Bontempi

 

Tempi di riproduzione e questioni di genere

Cos’ha a che fare il femminismo con la decrescita? Cos’è l’economia femminista? Ci sono domande di genere coinvolte nella teoria e nella pratica decrescentista?
Il corso parte da un’introduzione alla storia e allo stato attuale del femminismo e prosegue con un gioco di ruolo interattivo / dibattito / discussione che disegna le connessioni tra idee femministe e proposte della decrescita. Ciò porterà a domande sul tema della riproduzione, importanti quando si parla di produzione (o produttivismo) e la crescita economica. In linea con le idee della decrescita verso la trasformazione sociale, strategie e ispirazioni saranno elaborate per quanto riguarda le prospettive future e la re-invenzione del ‘lavoro’ riproduttivo.

2 sessioni, con Evangelia Kouroumichaki, Jelen Sanz Requejo ed Helen Zaiser

 

Metabolismo energetico

Il settore energetico ha un forte impatto sul funzionamento delle società e ancora oggi dimostra di essere uno dei meno sostenibili e meno inclini al miglioramento. La dipendenza dai combustibili fossili porta a inevitabili effetti climatici, sia su scala locale che globale, ed è causa di instabilità politica nei paesi importatori e di conflitti di giustizia ambientale in quelli esportatori.
In una prima parte del corso introdurremo il concetto di metabolismo sociale come strumento per la creazione di scenari. Rappresentando la società come un organismo, sarà infatti possibile mappare i flussi di energia in entrata e in uscita, evidenziare le interazioni del settore energetico con gli altri settori della società (dove si consuma più energia? Che rapporto c’è tra il consumo di acqua e di energia?), analizzarne l’evoluzione nel tempo e capirne le implicazioni nello sviluppo dell’economia moderna.
In seguito, i partecipanti verranno coinvolti nella creazione di nuovi scenari di consumo e produzione di energia, consentendo loro di variare liberamente fattori quali l’uso di energie rinnovabili e cambiamenti nei comportamenti individuali (mobilità, dieta, etc.) e verificandone le relative implicazioni.

1 sessione, con Louisa Jane di Felice[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_column_text]

Comunità in transizione

[/vc_column_text][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]Comunità ed economia del bene comune

L’economia solidale è un sistema di relazioni economiche e sociali che pone l’uomo e l’ambiente al centro, in cui la relazione è al primo posto rispetto al profitto. Basato sulla convivialità e rispetto reciproco, comunità e reti etiche e solidali si sviluppano a livello regionale e mondiale, offrendo un’alternativa alle leggi del mercato globale.
Il corso parte da un excursus tra le reti e i movimenti di economia solidale, passando per il summit G20 di Amburgo per arrivare alla comunità di Ripe San Ginesio. Tramite una provocazione drammaturgica, verranno disgregati e ristrutturati ruoli e relazioni tra gli elementi di una comunità, per immaginare una società più sostenibile. Il workshop si basa sulla condivisione delle esperienze dei singoli partecipanti e confluisce in una rappresentazione teatrale collettiva.

2 sessioni, con Riccardo Cantabè e Giorgio De Gasperi

 

Imparare ad educare

Il corso nasce dalla necessità di riconnettere gli obiettivi educativi alle necessità sociali, ambientali ed economiche di una società in transizione sotto la pressione di cambiamenti sistemici quale quella attuale. Si vogliono perciò valutare le possibilità di miglioramento dell’attuale sistema educativo sia dal punto di vista dei contenuti che delle modalità. Si discuterà degli effetti di un approccio interdisciplinare sulla comprensione olistica dei processi e degli impatti derivanti dall’interazione dell’uomo con la natura, della necessità di decolonizzare l’immaginario e di includere altri sistemi di conoscenza. Si valuteranno le differenti implicazioni di un apprendimento basato su dinamiche collaborative piuttosto che competitive.
Il corso presenta il modello di scuola nel bosco dalle esperienze di gruppi attivi nel Lazio e coinvolge i partecipanti in sperimentazioni di apprendimento alternative tramite teatro o giochi di gruppo.

2 sessioni, con Fulvia Calcagni, Evangelia Kouroumichaki e Alejandro Ibanez

 

Distribuzione alimentare e convivialità

L’attuale sistema agricolo globale è estremamente delocalizzato e insostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Disconnette le comunità dal proprio territorio e ignora completamente il ciclo naturale delle stagioni. E’ quindi il cibo solo un altro prodotto da commercializzare e mercificare? O possiamo vederlo come uno strumento socio-politico di trasformazione?
Il corso introduce il concetto di Agroecologia presentandolo come un’alternativa all’attuale industria agroalimentare. Si discuterà, inoltre, di come diverse reti di alimentazione alternativa (AFNs) diano risposte agli attuali problemi di produzione, distribuzione e consumo di cibo. Verranno quindi presentate le esperienze di cooperative agricole, collettivi di dumpster diving e aziende (agro-) ecologiche nel panorama delle AFNs Catalane e l’esperienza nazionale di genuino clandestino quali esempi di possibili valide alternative.

1 sessione, con Helen Zaiser e Joel Segarra

 

Autoproduzione di cosmetici e prodotti per l’igiene

Come affermato dal fondatore italiano del Movimento per la Decrescita Felice, Maurizio Pallante, nel suo libro “Meno e meglio”, 2011: “[..] la cancellazione del saper fare dal patrimonio delle conoscenze condivise impone di comprare tutto ciò di cui si ha bisogno per vivere. I modi di abitare, comunicare, spostarsi, vestirsi, mangiare, informarsi, passare il tempo libero sono decisi dalle industrie che operano in questi settori mediante l’offerta di prodotti standardizzati”. In quest’ottica, l’autoproduzione è sinonimo di equa ridistribuzione di risorse, ridotto impatto ambientale e, di conseguenza, migliori prospettive per il futuro.
Il corso approfondirà queste tematiche e, in una sezione laboratoriale, consentirà di fare le prime esperienze di autoproduzione di beni quali prodotti per l’igiene, dentifrici e detersivi ecologici.

1 sessione, con Giulia Angeli e Sara Spadacini[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_column_text]

Agricoltura rigenerativa

[/vc_column_text][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]Lettura del territorio ed agricoltura rigenerativa

La quantità di cibo prodotta aumenta ogni anno e sarebbe in grado di nutrire tutti gli abitanti della terra, nonostante ciò ancor oggi 795 milioni di persone sono vittime della fame. Il sistema di produzione alimentare industriale ha distrutto i suoli, contaminato le acque, condotto allo spopolamento di aree montane e marginali e ha reso i contadini schiavi della monocoltura, della meccanizzazione e della chimica. Ci sono tecniche agricole che permettono di produrre cibo sano a costi ridotti ed accessibili a qualsiasi fascia della popolazione.
Nel contesto del corso verrà affrontato un diverso approccio all’agricoltura e alla lettura del territorio per massimizzarne la resa senza intaccarne la ricchezza e le potenzialità naturali. Impariamo a progettare l’agricoltura rigenerando la fertilità del suolo, prevenendo l’erosione e gestendo efficientemente la risorsa acqua.

5 sessioni, con Giuseppe Sannicandro, Matteo Mancini e “Il Salto” officina agriculturale

 

Sistemi Terra Preta

In nome Terra Preta deriva dalla riscoperta di antichi suoli antropogenici in Amazzonia, che tutt’ora sono più fertili rispetto ai terreni circostanti, anche dopo centinaia di anni dalla loro generazione. Studi recenti confermano che le antiche popolazioni creavano terreni Terra Preta con l’aggiunta di diversi “ingredienti”, in particolare biochar (carbone), rifiuti alimentari, feci e altri tipi di materia organica. Studi su terreni Terra Preta confermano che il biochar è un ingrediente fondamentale per fornire la fertilità a lungo termine per i terreni. Oggigiorno i sistemi sanitari Terra Preta intendono riprodurre i processi che portano alla generazione di suoli Terra Preta.
Il corso intende spiegare i principi su cui si basa il sistema sottolineando la sua importanza dal punto di vista dei cicli di nutrienti. Una parte pratica si focalizzerà sul sistema sanitario Terra Preta, che considera gli escrementi umani non come rifiuto ma come risorsa la quale, se processata e stabilizzata, rappresenta un apporto nutritivo significativo per i terreni. I sistemi sanitari Terra Preta sfruttano soluzioni a bassa tecnologia, facilmente realizzabili su piccola scala decentrata.

1 sessione, con Alberto Robazza[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row][vc_row section_background=”color” background_color=”#ffffff”][vc_column][vc_row_inner seqspeed=”150″][vc_column_inner][vc_separator el_id=”form”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/4″][vc_raw_html]JTNDaW1nJTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cCUzQSUyRiUyRmJvcmdvZnV0dXJvLm5ldCUyRndwLWNvbnRlbnQlMkZ1cGxvYWRzJTJGMjAxNSUyRjA1JTJGbG9naGktZm9vdGVyLnBuZyUyMiUyMGFsdCUzRCUyMmxvZ2hpLWJvcmdvZnV0dXJvLXJpcGUtc2FuLWdpbmVzaW8lMjIlM0UlM0NiciUyRiUzRSUzQ2JyJTJGJTNFJTBBJTNDYSUyMGhyZWYlM0ElMjJtYWlsdG8lM0FpbmZvJTQwYm9yZ29mdXR1cm8ubmV0JTIyJTNFaW5mbyU0MGJvcmdvZnV0dXJvLm5ldCUzQyUyRmElM0U=[/vc_raw_html][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/4″][vc_raw_html]JTNDYSUyMGhyZWYlM0QlMjJodHRwJTNBJTJGJTJGYm9yZ29mdXR1cm8ubmV0JTJGcGRmJTJGcHJlc3NraXQuemlwJTIyJTIwdGFyZ2V0JTNEJTIyX2JsYW5rJTIyJTNFUHJlc3MlMjBraXQlM0MlMkZhJTNFJTNDYnIlMkYlM0UlMEElM0NhJTIwaHJlZiUzRCUyMmh0dHAlM0ElMkYlMkZib3Jnb2Z1dHVyby5uZXQlMkZjb250YXR0aSUyMiUzRUNvbnRhdHRpJTNDJTJGYSUzRSUzQ2JyJTJGJTNF[/vc_raw_html][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/4″][vc_raw_html]JTNDJTIxLS0lMjBCZWdpbiUyME1haWxDaGltcCUyMFNpZ251cCUyMEZvcm0lMjAtLSUzRSUwQSUzQ2RpdiUyMGlkJTNEJTIybWNfZW1iZWRfc2lnbnVwJTIyJTIwJTNFJTBBJTNDZm9ybSUyMHN0eWxlJTNEJTIycGFkZGluZy1sZWZ0JTNBMHB4JTNCJTIyJTIwYWN0aW9uJTNEJTIyJTJGJTJGYm9yZ29mdXR1cm8udXMyLmxpc3QtbWFuYWdlLmNvbSUyRnN1YnNjcmliZSUyRnBvc3QlM0Z1JTNENmI4MmM1ZmY5NjNjNWMxYjkyNWZlOGNlNiUyNmFtcCUzQmlkJTNENGY0OWZkNDkyNyUyMiUyMG1ldGhvZCUzRCUyMnBvc3QlMjIlMjBpZCUzRCUyMm1jLWVtYmVkZGVkLXN1YnNjcmliZS1mb3JtJTIyJTIwbmFtZSUzRCUyMm1jLWVtYmVkZGVkLXN1YnNjcmliZS1mb3JtJTIyJTIwY2xhc3MlM0QlMjJ2YWxpZGF0ZSUyMiUyMHRhcmdldCUzRCUyMl9ibGFuayUyMiUyMG5vdmFsaWRhdGUlM0UlMEElMjAlMjAlMjAlMjAlM0NkaXYlMjBpZCUzRCUyMm1jX2VtYmVkX3NpZ251cF9zY3JvbGwlMjIlM0UlMEElMDklM0MlMjEtLSUzQ2g0JTNFSXNjcml2aXRpJTIwYWxsYSUyMG5ld3NsZXR0ZXIlM0MlMkZoNCUzRS0tJTNFJTBBJTA5JTNDbGFiZWwlMjBmb3IlM0QlMjJtY2UtRU1BSUwlMjIlM0UlM0MlMkZsYWJlbCUzRSUwQSUwOSUzQ2lucHV0JTIwdHlwZSUzRCUyMmVtYWlsJTIyJTIwdmFsdWUlM0QlMjIlMjIlMjBuYW1lJTNEJTIyRU1BSUwlMjIlMjBjbGFzcyUzRCUyMmVtYWlsJTIyJTIwaWQlM0QlMjJtY2UtRU1BSUwlMjIlMjBwbGFjZWhvbGRlciUzRCUyMklzY3Jpdml0aSUyMGFsbGElMjBOZXdzbGV0dGVyJTIyJTIwcmVxdWlyZWQlM0UlMEElMjAlMjAlMjAlMjAlM0MlMjEtLSUyMHJlYWwlMjBwZW9wbGUlMjBzaG91bGQlMjBub3QlMjBmaWxsJTIwdGhpcyUyMGluJTIwYW5kJTIwZXhwZWN0JTIwZ29vZCUyMHRoaW5ncyUyMC0lMjBkbyUyMG5vdCUyMHJlbW92ZSUyMHRoaXMlMjBvciUyMHJpc2slMjBmb3JtJTIwYm90JTIwc2lnbnVwcy0tJTNFJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTNDZGl2JTIwc3R5bGUlM0QlMjJwb3NpdGlvbiUzQSUyMGFic29sdXRlJTNCJTIwbGVmdCUzQSUyMC01MDAwcHglM0IlMjIlM0UlM0NpbnB1dCUyMHR5cGUlM0QlMjJ0ZXh0JTIyJTIwbmFtZSUzRCUyMmJfNmI4MmM1ZmY5NjNjNWMxYjkyNWZlOGNlNl80ZjQ5ZmQ0OTI3JTIyJTIwdGFiaW5kZXglM0QlMjItMSUyMiUyMHZhbHVlJTNEJTIyJTIyJTNFJTNDJTJGZGl2JTNFJTBBJTIwJTIwJTIwJTIwJTNDZGl2JTIwY2xhc3MlM0QlMjJjbGVhciUyMiUzRSUzQ2lucHV0JTIwdHlwZSUzRCUyMnN1Ym1pdCUyMiUyMHZhbHVlJTNEJTIySW52aWElMjIlMjBuYW1lJTNEJTIyc3Vic2NyaWJlJTIyJTIwaWQlM0QlMjJtYy1lbWJlZGRlZC1zdWJzY3JpYmUlMjIlMjBjbGFzcyUzRCUyMmJ1dHRvbiUyMiUzRSUzQyUyRmRpdiUzRSUwQSUyMCUyMCUyMCUyMCUzQyUyRmRpdiUzRSUwQSUzQyUyRmZvcm0lM0UlMEElM0MlMkZkaXYlM0UlMEElM0MlMjEtLUVuZCUyMG1jX2VtYmVkX3NpZ251cC0tJTNF[/vc_raw_html][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/4″][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]