[vc_row video_bg=”yes” video_bg_url=”” section_background=”video” video_parallax=”yes” video_mp4=”https://borgofuturo.net/wp-content/uploads/2018/06/SocialLast3.mov” video_fallback_background=”3749″][vc_column][vc_empty_space height=”280px”][/vc_column][/vc_row][vc_row section_top_margin=”notopmargin” section_bottom_margin=”nobottommargin” section_schema=”light” section_background=”color” background_color=”rgba(50,160,218,0.5)”][vc_column][vc_column_text]
BORGOFUTURO SOCIAL CAMP # 2
LABORATORIO DI ECOLOGIA E SOCIALITA’
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Il Borgofuturo Social Camp torna quest’anno per la sua seconda edizione da venerdì 6 a domenica 8 luglio a Ripe San Ginesio (MC).
Ci ritroveremo, tenda in mano, per confrontarci e immaginare una società più equa, creativa e sostenibile.
Le tematiche 2018 sono la decolonizzazione dell’immaginario, l’economia circolare e le comunità in transizione. I percorsi si intrecceranno tramite tavoli di discussione e laboratori e proporranno un’analisi critica e radicale dei rapporti umani e produttivi. Decostruiremo i nostri condizionamenti per ricostruire le basi di un futuro diverso.
Manterremo al centro le pratiche di condivisione, ospiteremo sessioni di yoga e meditazione e quest’anno un laboratorio di animazione stop-motion per i più giovani. Tra le novità un laboratorio di design del riuso urbano, in cui materiali di scarto dimenticati o inediti andranno a comporre piccole installazioni temporanee o permanenti per il borgo di Ripe. Il laboratorio sulle voci e balli tradizionali dell’appennino ci preparerà alla festa finale di domenica.
[/vc_column_text][vc_empty_space height=”16px”][/vc_column][/vc_row][vc_row section_background=”color” background_color=”#ffffff”][vc_column][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]DECOLONIZZAZIONE
DELL’IMMAGINARIO
Gli ultimi eventi del nostro territorio hanno generato molte discussioni e interpretazioni: il Social Camp vuole fare un passo indietro e proporre un approccio radicale, che torni alla base e decostruisca i nostri rapporti collettivi partendo dal luogo dove tutto ha origine: l’immaginario.
Il percorso presenta una serie di laboratori su nuovi e vecchi colonialismi e le loro conseguenze sulle nostre strutture di pensiero. Un tentativo di rovesciare la visione del mondo, adottando il punto di vista di soggetti non appartenenti al modello “ideale” dell’uomo bianco-occidentale. [/vc_column_text][vc_empty_space height=”20px”][vc_btn title=”Esplora il modulo” color=”info” align=”left” link=”url:http%3A%2F%2Fborgofuturo.net%2Fsocialcamp%2Fdecolonizzazione|||”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_column_text css_animation=”right-to-left”] ECONOMIA CIRCOLARE
Ne abbiamo sentito parlare spesso ultimamente, nuovi pacchetti normativi promettono di mettere al bando i prodotti monouso, una ricerca tecnologica continua rende sempre più efficienti i nostri consumi quotidiani, ma su cosa si basa veramente l’idea di un’economia circolare? E come pensiamo di applicarla nella nostra società?
Quello dalla linearità alla circolarità è un passaggio fondamentale nell’immaginazione di un futuro sostenibile e il social camp propone una trattazione critica della tematica, iniziando dalle basi concettuali fino alle sue estensioni più varie.
Attraverso un percorso allo stesso tempo teorico e pratico partiremo dalla circolarità di prodotto (LCA) fino ad arrivare alla più ampia scala urbana, con una trattazione dell’immaginario della Smart City.
Il discorso ritornerà alle pratiche quotidiane con due laboratori di recycling e upcycling. [/vc_column_text][vc_empty_space height=”20px”][vc_btn title=”Esplora il modulo” color=”info” align=”left” link=”url:http%3A%2F%2Fborgofuturo.net%2Fsocialcamp%2Feconomia-circolare%2F|||”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/3″][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]COMUNITÀ IN TRANSIZIONE # 2:
EDUCAZIONE LIBERTARIA
Continua il percorso iniziato lo scorso anno sulle comunità in transizione, un contenitore multidisciplinare che vuole trattare le questioni necessarie per una comunità sostenibile.
Ci si concentrerà quest’anno sul metodo pedagogico di Paulo Freire e sulle applicazioni proposte dalle scuole di educazione libertaria in Italia e nell’ambito dell’educazione degli adulti, con specifica attenzione ai processi di formazione e Alfabetizzazione con i migranti.
Con alcuni docenti parleremo dell’orizzontalità dell’approccio e del modello di comunità che questo approccio educativo concorre a generare.
Lungo il cammino ci sarà spazio per la meditazione e per un laboratorio di autoproduzione del pane. [/vc_column_text][vc_empty_space height=”20px”][vc_btn title=”Esplora il modulo” color=”info” align=”left” link=”url:http%3A%2F%2Fborgofuturo.net%2Fsocialcamp%2Feducazione-libertaria|||”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row][vc_row section_top_margin=”notopmargin” section_bottom_margin=”nobottommargin”][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Fuoripercorso
[/vc_column_text][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]1) Suoni canti e narrazioni dell’Appennino
Massimiliano ci conduce attraverso il laboratorio pratico di “canto alla rovescia” con l’obiettivo di conoscere ed esplorare lo strumento voce in relazione alle estetiche e al repertorio cantato orale del centro-sud Italia. Un modello sonoro da esplorare attraverso il gioco, l’ascolto e l’imitazione con una costante attenzione alla relazione tra corporeità e voce. Durante la pratica verranno dedicati dei momenti di studio e riflessione agli aspetti socio antropologici legati al mondo da cui provengono gli stili di canto.
“Berta filava… Il ruolo della donna nella narrazione di tradizione orale” è un laboratorio a cura di Francesca Camilla d’Amico, narratrice impegnata nella raccolta e nella restituzione di racconti di tradizione orale e memoria collettiva. Tra i molti ruoli assunti dalla donna nella civiltà contadina c’era anche quello della trasmissione di esperienze di vita e valori attraverso la narrazione, il canto, le fiabe e i racconti popolari. Ci metteremo quindi in viaggio tra le nostre storie e gli archetipi della fiaba.
Ogni partecipante può portare una breve storia appartenente alla propria esperienza di vita o proveniente da altre fonti, per donarla alla rielaborazione collettiva.
Con Massimiliano Di Carlo e Francesca Camilla D’Amico, lingua: ita
‘[/vc_column_text][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]2) Kindergarten Social Camp: laboratorio di stop-motion
Dove vanno a finire le stelle quando c’è la luna piena? E come si sente la luna ad essere al centro di un cielo così maestoso? Nello spazio del Social Camp dedicato ai più giovani crescerà un laboratorio di tipo fotografico/cinematografico che include l’utilizzo della tecnica dello stop-motion.
Ne verrà fuori un corto animato sulle fasi lunari, un modo divertente e dinamico per scoprire alcune delle infinite possibilità espressive delle immagini e dei mezzi per produrle. Nel laboratorio si alterneranno teoria e gioco: dalla realizzazione di uno storyboard di un corto animato fino alla preparazione di un set fotografico (punto di ripresa, luci, composizione). La storia prenderà vita con la selezione dei materiali da utilizzare (tassativamente di riciclo!) e la realizzazione dei soggetti che la abitano.
Alla fine del laboratorio tutti i materiali utilizzati per la realizzazione dei fotogrammi e lo storyboard saranno al centro di una proiezione e di una mostra!
Con Domenica Maiorino e Chiara Coscia, lingua ita/ing
‘[/vc_column_text][vc_column_text css_animation=”right-to-left”]3) Laboratorio di architettura interpretativa: il borgo come spazio partecipato
Quest’anno il Social camp si pone un obiettivo ambizioso: inserirsi nella quotidianità del borgo per lasciarvi qualcosa che sia “su misura” per le persone lo vivono tutto l’anno.
Il laboratorio prende in analisi gli spazi collettivi del borgo di Ripe San Ginesio, le sue vie, le piazze e, perché no, i suoi interni. L’obiettivo è di intercettare alcuni dei bisogni della comunità e tradurli in elementi pratici e funzionali, che abbiano un’utilità e che restino a servizio di chi vive Ripe. Sperimentando nuove modalità di intervento e ottimizzando le risorse disponibili si creerà una sinergia tra diverse tipologie di riuso degli “scarti”: siano essi materiali, spazi residuali, usi dimenticati o inediti.
Guidati da architette e progettisti provenienti da diversi contesti, abiteremo lo spazio fisico e mentale attraverso installazioni temporanee o permanenti col proposito di riattivare, rigenerare e reinventare gli spazi residuali redefinendone l’uso e la configurazione per arrivare a creare un immaginario collettivo consapevole.
Con Giulia Tagliente, Matteo Andrenelli, Caterina Selva e Francesca Del Ponte, lingua ita/ing
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